Lunghezza d'arco Richiamando le nozioni della sesta lezione si introduce per cammini a tratti, definiti su , la nozione di parametro di lunghezza d'arco che parametrizza in modo non arbitrario l'immagine in funzione della lunghezza del percorso che si fa ``allontanandosi'' dal suo ``punto iniziale''
il cammino per cui è equivalente a e percorre la sua immagine con ``velocità '' in modulo unitaria: ma .
Ciò è particolarmente significativo per quelle che si sono chiamate curve orientate: da il versore tangente.
Insiemi semplicemente connessi Si ricorda la nozione introdotta nella sesta lezione che formalizza nel caso di sottoinsiemi del piano la nozione intuitiva di ``non aver buchi''. Un sottoinsieme di si dice semplicemente connesso se è connesso (per archi) e per ogni cammino chiuso a valori in , vi è
, , , è costante,
è un cammino chiuso ( )
intuitivamente: si deforma con continuità ad un punto rimanendo in
Lunghezza d'arco Richiamando le nozioni della sesta lezione si introduce per cammini a tratti, definiti su , la nozione di parametro di lunghezza d'arco che parametrizza in modo non arbitrario l'immagine in funzione della lunghezza del percorso che si fa ``allontanandosi'' dal suo ``punto iniziale''
il cammino per cui è equivalente a e percorre la sua immagine con ``velocità '' in modulo unitaria: ma .
Ciò è particolarmente significativo per quelle che si sono chiamate curve orientate: da il versore tangente.
Insiemi semplicemente connessi Si ricorda la nozione introdotta nella sesta lezione che formalizza nel caso di sottoinsiemi del piano la nozione intuitiva di ``non aver buchi''. Un sottoinsieme di si dice semplicemente connesso se è connesso (per archi) e per ogni cammino chiuso a valori in , vi è
, , , è costante,
è un cammino chiuso ( )
intuitivamente: si deforma con continuità ad un punto .
Operazioni con cammini e curve - Dati due cammini su e su per cui si definisce il cammino giustapposizione o somma dei due
per
per
- In maniera simile dato un cammino su si definisce il cammino opposto
Si ha , per cui si scriverà intendendo qualora sia definita.
- Queste operazioni sono compatibili con la relazione di equivalenza di cammini orientati: ovvero somme e opposti di cammini equivalenti sono equivalenti. Per questo motivo nella pratica spesso non conviene riparametrizzare il risultato su un unico intervallo ma mantenerlo definito a pezzi. Nella teoria queste operazioni si estendono a tali classi di equivalenza.
In particolare le classe dei cammini orientati chiusi (che iniziano da un prefissato punto) a valori in un dato insieme connesso per archi, con queste operazoni formano un gruppo (chiaramente non commutativo), che è indipendente dal punto di base prescelto (punti diversi sono collegati da un camino e dal suo opposto), chiamato gruppo dei lacci.
Omotopia di cammini con estremi fissati Due cammini e su a valori in (connesso per archi), per cui e , ovvero hanno lo stesso punto iniziale e lo stesso punto finale, si dicono omotopi in se esiste
, , ,
è un cammino con i prefissati estremi ( )
- Questa nozione si estende di equivalenza di cammini orientati in quanto: cammini equivalenti a cammini omotopi sono omotopi, e inoltre due cammini possono essere riparametrizzati in modo lineare e crescente affinchè abbiano lo stesso dominio.
Si osserva che due cammini sono omotopi in se e solo se il cammino chiuso è omotopo in ad un cammino costante. In particolare un dominio è semplicemente connesso se e solo se cammini con gli stessi estremi sono omotopi in .
- L'omotopia in risulta a sua volta una relazione di equivalenza tra (classi di equivalenza di ) cammini orientati a valori in . Inoltre giustapposizione e opposto di cammini omotopi sono omotopi al risultato rispettivo delle operazioni.
- Ne segue che in un dominio connesso per archi l'equivalenza data dall'omotopia proietta il gruppo dei lacci su un gruppo relativamente più semplice daa studiare chiamato primo gruppo di omotopia dello spazio in questione ed è uno strumento algebrico per studiare proprietà geometriche di (e.g. un dominio semplicemente connesso ha primo gruppo di omotopia di un solo elemento, se un dominio piano ha primo gruppo di omotopia isomorfo ai numeri interi ha esattamente un ``buco'' etc.).
Integrazione orientata di campi ed -forme: lavoro Un concetto fondamentale in fisica è quello di lavoro di una forza lungo un cammino: l'idea intuitiva di ``somma infinita'' del prodotto tra la componente tangenziale di una forza applicata in un punto per lo spostamento ``infinitesimo'' lungo la traiettoria nello stesso punto.
Da un punto di vista matematico avanzato lo studio di proprietà geometriche tramite il gruppo dei lacci risultano spesso impegnative: estensioni del concetto di ``lavoro lungo una curva'' sono la base per studiare proprietà geometriche meno impegnative ma decisamente più maneggevoli da analizzare.
- Su in prima istanza un campo vettoriale (vettori applicati in punti) su è indotto da una funzione continua.
- Un cammino in definisce in ogni punto della sua immagine un vettore tangente . Un cammino differenziabile con continutà individua un campo di vettori sulla sua immagine.
PROBLEMA: se in un aperto di di è definito un campo esiste una famiglia di curve che ricopre l'aperto e ognuna di esse ha come tangente il campo stesso?
- Se è un campo su , un cammino a tratti a valori in e definito su , si dice lavoro di su :
NOTA: a si può rimpiazzare il campo tangente a otteneuto dalla proiezione ortogonale di su .
- Tenendo presente che le coordinate cartesiane permettono di identificare punti, vettori e funzionali lineari concettualmente diversa è la nozione di -forma differenziale su che in prima istanza viene individuta da una funzione continua da in : . In tale contesto è comodo denotare con .
Analogamente si definisce l'integrale (il lavoro) di una -forma su lungo un a cammino in come l'integrale rispetto la lunghezza d'arco della funzione ottenuta applicando la forma nel punto al vettore unitario tangente alla curva nel punto
Se si vuole identificando i vettori con spostamenti o velocità, in assenza di di sistemi di riferimento una forza non può che essere un funzionale lineare.
NOTA: l'integrazione di campi o forme lungo cammini si differenzia da quella di funzioni in quanto non è invariante rispetto all'inversione del cammino:
mentre, come per l'integrale di funzioni, per l'integrale di forme vale
- Tipici esempi di campo vettoriale e di - forma differenziale sono il gradiente e la funzione differenziale di una funzione su un aperto
- La -forma differenziale costantemente eguale alla proiezione coordinata , i.e. , viene indicata con : e questo è coerente con il fatto che l'applicazione lineare ha come differenziale in ogni punto se stessa.
Le -funzioni che identificano una froma differenziale non sono altro che i coefficienti della forma espressa come combinazione dei differenziali delle coordinate:
- D'altra parte fissato e un vettore (un campo su un punto) per ogni funzione regolare in un intorno di è definita . Quindi (indicata con la funzione di valutazione in : ) un campo si identifica con ``un'operatore di derivazione'' puntulale, e i campi che danno in ogni punto i vettori coordinati con i rispettivi operatori di derivazione parziale nel punto:
Differenza tra funzioni e campi o forme. È bene osservare che sebbene a livello introduttivo si siano presentati i campi e le forme proprio come -ple di funzioni i concetti sottointesi sono molto diversi: quando con le -funzioni si intende un campo o una forma differenziale si considera una diversa legge di cambiamento di questa rapprasentazione quando cambino in maniera generale le coordinate del dominio.
La situazione è analoga a quella di un -pla di numeri che rappresenta sia un vettore che un funzionale lineare: la differente denotazione si caratterizza nel diverso modo in cui cambia la -pla cambiando semplicemente in modo lineare le coordinate. 1
- Nel caso in questione, invece di semplici cambiamenti di coordinate lineari, si considerano cambiamenti di coordinate : si considera un aperto di e una sua ``riparametrizzazione'' una funzione bigettiva con inversa , le nuove funzioni coordinate saranno appunto date .
Questo sistema di coordinate da in ogni punto di una diversa base di vettori dello ``spazio tangente'' in che nel caso è . Per maggior chiarezza si indichi la -pla di composta da zeri tranne che un all' posto con se si pensa come vettore applicato in un punto di e con se si pensa come vettore applicato in un punto .
Nelle coordinate rispetto la nuova base è , che corrispondono alle ``velocità '' delle curve immagine mediante delle direzioni coordinate cartesiane in parametrizzate linearmente: .
- Una -pla di funzioni definite in se considerata come funzione si trasforma semplicemente in . Quando si considera la -pla di funzioni come forma differenziale la trasformazione `` diretta'' per la regola della catena sui differenziali è
in effetti come funzione lineare che agisce sulle nuove coordinate si ottine semplicemente:
quindi alla -pla corrisponde la -pla
- Nel caso in cui la forma è il differenziale di una funzione da in si ha in effetti per l a regola della catena . Quindi il differenziale rispetto alle nuove variabili è proprio l'esperssione della forma nelle nuove variabili.
- Se si considera invece una -pla come campo di vettori e si vogliono le sue coordinate rispetto alla base indicata si ottengo le -funzioni : ovvero le coordinate di rispetto al riferimento cartesiano di : se applicando si ottiene .
- La nozione di campo come derivazione giustifica la richiesta di questa trasformazione: se si considera la derivazone definita da rispetto alle variabili essa espressa come derivazione rispetto alle variabili , avendo per la regola della catena
da luogo ad una diversa -pla di funzioni:
- Ancor di più si apprezza questa differenza considerando il caso in cui è una -superficie regolare parametrizzata da qualche e la funzione dia un vettore tangente nel punto in cui la si calcola. In questo caso la base dello spazio tangente in disponibile è .
Un cambiamento di coordinate su : da una riparametrizzazione di , , e quindi una nuova base del tangente in ogni punto.
- Nel caso in cui il campo sia una gradiente con la sua espressione nelle nuove coordinate non è il gradiente rispetto ad esse della .
Rimontato (pull-back)di una forma Più in generale se è una mappa ed una forma differenziale su si definisce la forma differenziale rimontata (pull-back) di mediante su come . Essa viene denotata con .
- Se è una funzione definita su si indicherà ancora con la funzione composta . Chiaramente per la regola della catena:
- Se è una funzione a valori in si indicherà con la sua immagine .
- Infine tale trasformazione è esattamente quello che ci aspetta dall' ``azione'' delle funzioni vettoriali sui cammini: il lavoro non deve cambiare cambiando sistema di coordinate
I principali teoremi: caratterizzazione forme esatte e campi conservativi, forme chiuse e forme localmente esatte, Teorema di Poincarè , invarianza per omotopia regolare dell'integrale di una forma chiusa o localmente esatta, esattezza delle forme e integrabilità di campi chiusi su domini semplicemente connessi. Cfr. C.J e F.M.S.
Formula di Gauss-Green mediante integrazione orientata
-forma dell'area